CineTV 2 Alla ricerca di Guido Morselli
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ALLA RICERCA DI GUIDO MORSELLI
soggetto, sceneggiatura e regia di Alberto Buscaglia
collaborazione al testo Luciano Erba
con gli attori Riccardo Mantani Renzi e Silvano Piccardi
intervengono Roberto Calasso, Dante Isella, Giuseppe Pontiggia
voce narrante Maria Brivio
letture di Paolo Bessegato e Annamaria Lisi
ambientazione e costumi Daniela Zerbinati
ambientazione e costumi Daniela Zerbinati
consulente musicale Massimo Ravazzini
montaggio Antonio Utzeri
fotografia Adone Nardi e Rodolfo Schianni
coordinamento della produzione Rosa Gioanetto
produzione: RAI 3 Programmi Regionali della Lombardia
negativo colore 16 mm
durata 50' c. (1983)
Continuando ad approfondire le "zone d'ombra" della cultura letteraria italiana, dopo il dimenticato Lorenzo Da Ponte, il librettista libertino di Mozart, dopo Delio Tessa, il maggior poeta novecentesco in lingua milanese, dopo l'"eccentrico" Carlo Dossi, a dieci anni dalla tragica morte non poteva non stimolare una riflessione biografica e critica un grande scrittore come Guido Morselli, incredibilmente ignorato e rifiutato in vita dalla comunità letteraria/editoriale, ma repentinamente "scoperto" e interamente pubblicato da un sensibile editore come Adelphi solo dopo il suicidio.
Il docufilm, prodotto dalla Sede RAI della Lombardia nel 1983 su nostra proposta, cogliendo l'occasione del decennale della morte di Morselli (poi sceneggiato e diretto da Alberto per precedenti impegni produttivi di Gianni), ricostruisce la tormentata vicenda della vita letteraria di Guido Morselli seguendo il filo sottilmente autobiografico della sua eccentrica e straordinaria opera narrativa, così stilisticamente e liberamente eterogenea da sconcertare e disorientare i consulenti letterari delle Case editrici, ligi a un tranquillizzante cliché critico che non prevedeva deviazioni dal canone ideologico ed estetico dettato da superiori istanze politiche (*), tali da stroncare e rifiutare anche tutta la produzione letteraria inviata in circa un trentennio da Guido Morselli, compreso il suo ultimo straordinario romanzo, Dissipatio H.G, consapevole testamento letterario.
Il docufilm, prodotto dalla Sede RAI della Lombardia nel 1983 su nostra proposta, cogliendo l'occasione del decennale della morte di Morselli (poi sceneggiato e diretto da Alberto per precedenti impegni produttivi di Gianni), ricostruisce la tormentata vicenda della vita letteraria di Guido Morselli seguendo il filo sottilmente autobiografico della sua eccentrica e straordinaria opera narrativa, così stilisticamente e liberamente eterogenea da sconcertare e disorientare i consulenti letterari delle Case editrici, ligi a un tranquillizzante cliché critico che non prevedeva deviazioni dal canone ideologico ed estetico dettato da superiori istanze politiche (*), tali da stroncare e rifiutare anche tutta la produzione letteraria inviata in circa un trentennio da Guido Morselli, compreso il suo ultimo straordinario romanzo, Dissipatio H.G, consapevole testamento letterario.
Il 12 dicembre 1973, dopo l'ultimo rifiuto editoriale giunto per posta dalla casa editrice Bompiani con acclusa la brevissima stroncatura del suo direttore editoriale Enrico Filippini ("Interessante ma troppo ambizioso. Peccato."), Guido Morselli si toglieva la vita con un colpo di pistola.
(*) Esemplare, ad esempio, la stroncatura tutta ideologica e politica di Italo Calvino, consulente dell'editore Einaudi, che motivava il rifiuto alla pubblicazione del romanzo Il comunista, che si può leggere qui
Il docufilm si muove alla ricerca dell'inconsueta originalità letteraria di Guido Morselli, esplorando tempi e luoghi della realtà biografica parallelamente a quelli della sua mimetica vena narrativa, in grado di passare da un "genere" all'altro senza mai tradire la sua personale visione del mondo e lo stile della sua scrittura, passando dalla riflessione filosofica a eventi storici raccontati secondo prospettive divergenti dagli accadimenti reali, come nei suoi romanzi ucronici, quelli che ridisegnano la Storia come avrebbe potuto essere: come l'esito capovolto della prima Guerra Mondiale in Contropassato prossimo; o quello di un possibile prossimo futuro nel profetico Roma senza Papa, raccontando quale potrebbe essere il destino di una Chiesa priva del suo baricentro spirituale e dottrinario; o per riflettere sui sentimenti di una borghesia drammaticamente spaesata nella realtà del dopoguerra; o rivisitando con garbata ironia la belle epoque in Divertimento 1889 - dove la segreta e piccante avventura sentimentale del regale protagonista Umberto I lascia intravedere un non lontano futuro che si volgerà in tragedia. Un lungo, solitario e straordinario percorso letterario quello di Guido Morselli, che si concluderà nel 1973 con Dissipatio H.G., (dove H.G. sta per Humani Generis), l'estremo romanzo ambientato nella pur ammirata Svizzera, ma inquadrata nel più distopico futuro immaginato per umanità...
...Come nella realtà biografica, anche il docufilm si conclude con l'estremo lascito letterario di Guido Morselli, con le immagini suggerite dalle pagine conclusive di Dissipatio H.G., il romanzo ambientato nella amata/detestata Svizzera delle banche e dell'oro ("il Mercato dei Mercati"), in cui il protagonista (evidente alter ego dell'autore), dopo aver rinunciato al programmato suicidio nel fondo lacustre di una grotta montana, fa ritorno nella sua città, Crisopoli (evidentemente Zurigo); ma in quel breve lasso di tempo il genere umano è inspiegabilmente totalmente scomparso; e lui si ritrova a essere l'ultimo uomo a vagare su quella terra desolata, dove tutto è ancora intatto e funzionante, tranne la totale e inspiegabile assenza umana. Un'estrema e immensa solitudine nella quale affiorano i ricordi di una vita, le relazioni, gli amori, i morti e i vivi, e le sconfitte del lucido e solitario prescelto, o condannato che, alla fine, aspetta, osservando stupito e rassegnato la vita che si prepara sotto i suoi occhi: "...Rivoli d'acqua piovana (...) confluiscono nel viale, e hanno steso sull'asfalto, giorno dopo giorno, uno strato leggero di terriccio. Poco più di un velo, eppure qualcosa verdeggia e cresce (...) sono piantine selvatiche. Il Mercato dei Mercati si cambia in campagna. Con i ranuncoli, la cicoria in fiore..."
Nell'ambito delle mie attività legate all'organizzazione culturale, il Premio Antonio Fogazzaro è stato un'importante occasione per promuovere ricerche e pubblicazioni non solo intorno a Fogazzaro, ma anche ad autori che hanno tratto ispirazione dalle sue opere per riproporle in altro linguaggio, come il cinema di Mario Soldati, sceneggiatore e regista di ben tre film dai romanzi di Fogazzaro, che a loro volta hanno ispirato la nostra ricerca sulle inedite sceneggiature di quei tre film. Così la mia presenza nel comitato Guido Morselli genio segreto, e quella di giurato per l'omonimo Premio letterario, è stata l'occasione di miei interventi specifici, come quello tenuto a Lugano il 28 febbraio 2010 (che si può leggere cliccando sull'immagine accanto), dedicato ad alcune note di Guido Morselli su Fogazzaro, sorprendenti per l'originale analisi strutturale.