Autobiografia - Alberto Buscaglia

Alberto Buscaglia
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Autobiografia

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Sono nato a Milano il 22 settembre del 1944 in compagnia del mio gemello Gianni, in una delle tante drammatiche giornate di bombardamenti sulla città. Con Gianni ho condiviso giochi, curiosità, passioni, interessi, formazione culturale e molta parte delle avventure professionali nei mondi della fotografia e dello spettacolo. Tra fine anni Cinquanta e inizio Sessanta abbiamo frequentato con grande coinvolgimento il Centro Studi Cinematografici di Milano, il cineforum dedicato agli studenti delle scuole superiori che aveva la sua sala presso l'Istituto Gonzaga, dove avemmo l'opportunità di collaborare alla redazione delle schede dei film in programmazione, una straordinaria palestra per conoscere e assimilare il linguaggio del cinema attraverso i film di Kubrick, W. Wyler, Kurosawa, Truffaut, Bergman, Capra, Bresson, Ichikawa, Dreyer, Ford, Fellini... Sulla scorta di queste importanti "letture" cinematografiche, con alcuni compagni della scuola di fotografia e amici del CSC, tentammo la realizzazione di cortometraggi in 8 e 16 mm; ma per le molte difficoltà dovute ai mezzi tecnici dell'epoca e ai costi insormontabili, non riuscimmo mai portarli a termine. Il vero apprendistato con la pratica del cinema avvenne nel 1963, quando fui assunto come assistente operatore per alcune produzioni documentaristiche e cinematografiche della Edison Film, poi 22 Dicembre, le case di produzione ideate e guidate da Ermanno Olmi, il giovane regista che con tenacia e genialità, partendo dalla grande industria riuscì nell'ardua impresa di produrre cinema a Milano, iniziando da un documentarismo industriale originale e attento alla dimensione umana, per approdare nel 1961 al cinema d'autore. Io arrivai alla Edison Film come assistente operatore nel momento della fondazione della nuova casa di produzione, la 22 Dicembre, lavorando ne I fidanzati di Olmi, Una storia milanese di Eriprando Visconti e Il terrorista di Gianfranco De Bosio. Poco dopo questa prima importante esperienza nel cinema, Paolo Grassi, fondatore e direttore del Piccolo Teatro di Milano, chiamò me e Gianni alla conduzione dello Studio Fotografico del Piccolo Teatro, dove, dopo Ugo e Mario Mulas, per due importanti stagioni (1964 e '65) fummo i fotografi di scena ufficiali, potendo collaborare con le nostre Leica M3 a fianco di registi come Giorgio Strehler e Virginio Puecher. Quegli anni Sessanta furono per noi l'occasione di incontri e amicizie decisive per la nostra formazione, e basta aggiungere i nomi di Franco Fortini e Franco Loi per riandare ai complessi fermenti culturali e civili di quegli anni... (segue più sotto)
Breve cronaca famigliare

Qui a lato una breve cronaca famigliare per immagini. Una storia minima italiana, con radici, fusto e rami che affondano e si sviluppano nel profondo di una geografia apparentemente opposta, ma nella realtà profondamente unita proprio dalle differenze delle peculiarità geografiche e culturali. Nord e sud si ritrovavano, come è successo a tanti nuclei famigliari, in un'Italia apparentemente molto lontana nel tempo, nel cuore di una città come Milano, divenuta la metropoli dell'incontro di queste due Italie molto diverse per idiomi e tradizioni, ma con salde radici storico culturali comuni. La famiglia paterna, Buscaglia e Del Conte originari di Novara, lembo geograficamente piemontese ma ai confini con la Lombardia. E quella materna degli
Scoccimarro e dei Curci, provenienti dalla luminosa Trani, la Puglia degli Svevi calati dal teutonico Mar Baltico, ma anche lembo del sud che guarda verso oriente... Poi l'incontro con Matilde (Lelé), mia moglie, e la sua famiglia, i lombardi Camagni e i novaresi Invernici. Infine l'arrivo di Stefania, la nostra amata figlia, e di suo marito Stefano Viganò, bergamasco, e quello del nostro nipote Leonardo Lucio...
Papà in bicicletta
...Alla fine degli anni Sessanta io e Gianni aprimmo uno studio fotografico in via San Maurilio, nel cuore della vecchia Milano. Oltre a diverse collaborazioni nei campi della fotografia pubblicitaria, industriale ed editoriale, eravamo soprattutto interessati a fotografare l'attività degli artisti che in quel periodo operavano a Milano e a documentare le Biennali di Venezia di quei primi anni Settanta. Con alcuni artisti, Turi Simeti, Jorge Eielson e Aldo Tagliaferro, collaborammo documentando le loro actions e partecipando all'elaborazione di loro opere. Contemporaneamente fissavamo sulla pellicola aspetti di una realtà metropolitana nascosta e in continuo mutamento, quella che solo l'occhio della macchina fotografica sa individuare e fissare nel tempo. Indicative di questa duplice ricerca creativa furono due mostre di quel periodo: Reperti, che allestimmo a Palazzo Sormani-Biblioteca Civica di Milano, e Volo di aliante blu, presso la galleria il Diaframma, al tempo la prima e unica dedicata alla fotografia come arte. Reperti era rivolta alla percezione selettiva dell'occhio fotografico nella relatività del tempo e dello spazio; Volo di aliante blu documentava la rappresentazione della concettualità gestuale e la sua intrinseca "teatrale" fugacità, così preponderante nella ricerca artistica di quegli anni tanto intensi come assolutamente irripetibili. Parallelamente, in quello stesso torno di anni, elaboravamo soggetti e sceneggiature cinematografiche che proponevamo al settore sperimentale della RAI, purtroppo senza esito produttivo. Nel 1973 producemmo autonomamente i materiali sonori di un Macbeth allestito dai pazienti dell'Istituto Psichiatrico di Mombello, che proponemmo con successo alla RAI... (segue più sotto)
...Subito dopo realizzammo due produzioni originali di fiction sperimentale, potendo utilizzare in post produzione lo Studio di Fonologia della RAI di Milano. Fu l'inizio di una lunga attività radiofonica e televisiva per la RAI che si è protratta sino al 1999, poi proseguita con la RSI, Radio della Svizzera di lingua italiana, esclusivamente negli ambiti del teatro e della fiction radiofonica e dei programmi culturali.
Dal 1980, sempre con Gianni, ci siamo dedicati alla regia teatrale, collaborando con Teatri e Compagnie di Milano e della Svizzera di lingua Italiana, iniziando anche a confrontarci con una visione registica che nasceva insieme alla drammaturgia, come accadde per la  versione del Persa di Plauto che commissionammo al poeta Antonio Porta, o con la traduzione dall'antico dialetto pavano dei Due Dialoghi di Ruzante che affidammo a Aldo Busi.
Dal 1989 abbiamo coordinato e diretto attività didattiche e di laboratorio legate alle tecniche attorali, alla lettura drammaturgica e alla messa in scena, collaborando con il Centro Teatro Attivo di Milano, con il Teatro Filodrammatici di Treviglio, e dal 1993 proseguendo con l'associazione Laboratorio teatrale Le Tracce, di Treviglio.
Nel biennio 1997-98 sono stato chiamato a curare la direzione artistica delle manifestazioni di spettacolo del Premio Andersen di Sestri Levante riservato alla fiaba. Nel 2008 ho creato il Premio Antonio Fogazzaro dedicato alla narrativa e alla poesia, curandone la direzione artistica e le attività editoriali sino alla forzata chiusura nel 2020. Nel 2009, per la mia attività registica intorno a Guido Morselli e alla sua opera, sono stato invitato a far parte del Comitato Guido Morselli Genio Segreto e nella giuria dell’omonimo Premio letterario.


Alberto Buscaglia
alberto.buscaglia@gmail.com
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