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Alberto Buscaglia
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IL CINEMA NEL NOVECENTO: ALBERTO BUSCAGLIA RACCONTA MARIO SOLDATI

Giovedì 24 marzo alle ore 18.30, al Circolo Filologico Milanese, nell’ambito della rassegna “Novecento: il catalogo è questo!” a cura di Luciano Tellaroli, Alberto Buscaglia racconta la figura del regista Mario Soldati e il suo cinema degli anni Quaranta.
Furono, quelli, gli anni drammatici, ma colmi di fermenti nuovi, che videro la nascita dei suoi capolavori, Piccolo Mondo Antico e Malombra, due film che contribuirono alla svolta tematica e stilistica del cinema italiano del dopoguerra e confermarono il suo talento di regista e narratore cinematografico. Mario Soldati concluse volontariamente queste attività alla fine degli anni Cinquanta, quando decise di tornare a essere scrittore, ma senza per questo precludere la sua geniale curiosità al linguaggio delle immagini, inventando per la nascente televisione italiana un nuovo modo di fare documentarismo.
Ai due film di Soldati, tratti dai romanzi di Antonio Fogazzaro, sono dedicati i due volumi a cura di Alberto Buscaglia e Tiziana Piras usciti di recente nell’ambito delle attività di ricerca del Premio Antonio Fogazzaro e che contengono le inedite sceneggiature originali: Malombra, il film di Mario Soldati dalla sceneggiatura allo schermo e Piccolo Mondo Antico, il film di Mario Soldati dalla sceneggiatura allo schermo (New Press Edizioni).

Mr. Hammett e l'ospite inatteso

Originale radiofonico in 15 puntate scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Produzione Rsi - Radio della Svizzera italiana - Radio2 Selezione Prix Suisse 2013
Nel 2011 è caduto il cinquantesimo anniversario della morte di Dashiell Hammett, lo scrittore di racconti e romanzi noire e polizieschi che, nel breve spazio di tempo di quindici anni, tra gli inizi degli anni '20 e la metà degli anni '30, ha inventato il prototipo letterario dell'investigatore del XX secolo, ha conquistato Hollywood e ha segnato una svolta significativa non solo nella letteratura "gialla", ma anche nella letteratura americana del Novecento.
Nato a Saint-Mary's County (Maryland) nel 1894, Hammett visse fino alla fine degli anni Venti una vita disagiata e in condizioni finanziarie precarie, esercitando per una decina di anni la professione di detective presso l'agenzia Pinkerton, quel mestiere da "piedi piatti" che diventerà la cifra distintiva dei suoi più celebri personaggi e dei suoi romanzi e racconti. Hammett muore nel 1961 all'età di sessantasette anni in un ospedale di New York.
Dopo aver pubblicato, a partire dal 1922, i suoi primi racconti su diverse riviste popolari di pulp fiction, nel 1929, con la pubblicazione del primo romanzo, Raccolto rosso, e successivamente con Il Falco maltese, Hammett incontra un notevole successo editoriale, che gli procura una improvvisa celebrità e molto denaro, grazie anche all'immediato interessamento di Hollywood che acquista i diritti per la trasposizione cinematografica dei romanzi. The Maltese Falcon fu realizzato nel 1931 per la regia di Roy De Ruth, ma la versione cinematografica più celebre rimane quella firmata da John Huston nel 1941, sceneggiatore e regista del film, che si avvalse della memorabile interpretazione di Humphrey Bogart nel ruolo del detective Sam Spade. Huston ricordava Hammett come un elegante gentleman, vestito di chiaro, cappello a larga tesa e bastone, ma eternamente ubriaco… Negli anni a seguire Hammett scrisse altri romanzi, tra i quali La chiave di vetro (1931) e L'uomo ombra (1934), diventati film di successo ed entrati di diritto nella storia del cinema. Hollywood si è spesso ispirata alle trame e ai personaggi di Hammett e a partire dal 1930 sono almeno una ventina le pellicole ricavate da suoi romanzi e racconti.
L'avventura letteraria di Hammett si conclude quando lo scrittore non ha ancora compiuto quarant'anni. Da questo momento l'alcol diventa per lui un problema sempre più grave, complicato da ogni forma di malattie e da continue depressioni oltre che da una grave tubercolosi che contrasse nel 1918, durante il servizio militare. Nonostante la vita disordinata e i gravi problemi di salute, esiste anche un altro Hammett, quello che aderì al Partito comunista statunitense e alle battaglie per il sindacato degli scrittori, e che diede prova di una forte statura morale pubblica quando, all'epoca delle persecuzioni maccartiste, nel 1951, rifiutò di rivelare i nomi di coloro che avevano contribuito a un fondo, di cui era responsabile, per sostenere le spese legali in difesa dei lavoratori marittimi condannati e reclusi a Ellis Island. Il silenzio di fronte ai membri della commissione gli costò ben sei mesi di carcere.
Lo sceneggiato Dopo aver scontato sei mesi di prigione per oltraggio alla corte, Hammett, ospite di facoltosi amici, si ritira a Katonah, nello Stato di NewYork dove conduce una vita ritiratissima. Qui riceve la visita inaspettata di Bobby, un amico, ex commilitone durante il servizio militare nell'ultima guerra mondiale. La presenza dell'amico diventa l'occasione per riandare non solo ai tempi del servizio militare, ma soprattutto per ricordare i momenti più importanti della vita dello scrittore, dal suo lavoro giovanile di detective dell'agenzia Pinkerton alla scoperta di un talento letterario, ai successi e alle cadute, agli affetti famigliari e al rapporto con la scrittrice Lillian Ellman, al suo impegno politico e alla crisi della sua vena narrativa.Parallelamente, la visita dell'amico riaccende la vena creativa che sembrava assopita, e così Hammett si trova a raccontare una vicenda che forse ha vissuto personalmente negli anni in cui lavorava alla Pinkerton, una storia di criminalità e di indagine che si complica e si intreccia con le tante narrate negli anni dei suoi successi letterari.
Tra gli attori principali dello sceneggiato, Antonio Ballerio nei panni di Hammett, Claudio Moneta, l'amico Bobby, Augusto Di Bono nel ruolo del detective Ned, e Enrico Bertorelli, Mario Cei, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Gianni Quillico, Riccardo Peroni, Tatiana Winteler, Alessia Vicardi, Marco Balbi, Anaj Traversi. La ripresa del suono e la sonorizzazione sono state curate da Lara Persia. La produzione dello sceneggiato per Rsi Radio Due è stata curata da Francesca Giorzi.
SUITE NEMIROVSKY

originale radiofonico in 14 puntate scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
In onda su Rsi Radio della Svizzera italiana ReteDue dal 3 al 26 ottobre 2015 e poi replicato più volte.
Francia 1942, nel Paese occupato dai nazisti. Una donna e due bambine, sul punto di essere scoperte dai gendarmi francesi, raccolgono in tutta fretta le proprie cose per prepararsi all'ennesima fuga. La donna, tutrice delle due piccole, raccomanda a Denise, la più grande, di non dimenticare "la valigia della mamma". Raggiunta la stazione, prima di salire sul treno, la tutrice consiglia alla bambina di coprirsi il naso con la sciarpa, per il timore che qualcuno possa riconoscere nei suoi tratti quelli di un'ebrea...

Il drammatico episodio è lo spunto iniziale dal quale siamo partiti per raccontare la vita di Irène Némirovsky (1903-1942). Una vita breve, strettamene connessa con i suoi romanzi, in cui le vicende familiari e i fatti storici si intersecano e si confondono nelle trame letterarie, dalle prime prove giovanili con La nemica e Il ballo, nei quali tentava di esorcizzare il difficile rapporto con una madre fredda e insensibile, al romanzo che le assicurò il grande successo, David Golder, a quello più autobiografico, Il vino della solitudine, fino a Suite francese, il suo ultimo capolavoro pubblicato postumo, scritto tra il 1940 e il 1942 nel vivo dell'occupazione nazista e della guerra e rimasto incompiuto per la tragica morte della scrittrice ad Auschwitz.
Nata a Kiev in Ucraina da una ricca famiglia ebrea, la biografia della Némirovsky è costellata da una lunga serie di strappi traumatici, tipici delle genti costrette a un continuo partire: un'odissea che inizia con lo scoppio della Rivoluzione d'Ottobre e la fuga dalla Russia sovietica verso la Francia, passando per Finlandia, Norvegia e Svezia, per concludersi infine a Parigi, con l'amato padre, banchiere tutto dedito agli affari e sempre assente, e alla madre egocentrica, leggera e distratta e molto detestata da Irène.
Lo sceneggiato racconta i momenti più significativi della vita breve ma intensa della grande scrittrice attraverso un meccanismo narrativo 'mimetico', che tende a mescolare il piano biografico vero e proprio con quello prevalentemente autobiografico che scaturisce dal suo mondo narrativo.
Il 13 luglio 1942, dopo mesi di angosciosa attesa, ormai lontana da Parigi, Iréne Némirovsky viene arrestata dai gendarmi francesi e fatta salire su un convoglio diretto ad Auschwitz, dove, debole e stremata, viene eliminata nelle camere a gas. Dopo qualche mese la segue Michel, il marito, che viene ucciso nel mese di ottobre dello stesso anno. Le piccole figlie Denise e Elisabeth, riescono a salvarsi dopo una fuga pericolosa attraverso la Francia. E insieme a loro si salva anche la valigia della mamma, quella che a loro insaputa contiene il prezioso quaderno manoscritto di Suite francese. Denise troverà la forza di riaprirlo solo molti decenni dopo, per farlo conoscere al mondo e perché il mondo non dimentichi.

Le Memorie di Carlo Goldoni, dal copione teatrale di Giorgio Strehler

Adattamento radiofonico e regia di Alberto e Gianni Buscaglia  
Menzione speciale Prix Suisse 2008
RSI.ch Rete Due - In onda 4 giugno a domenica 16 luglio 2007, poi replicato più volte.
Quando nei primi mesi del 2006 ci siamo messi a lavorare al progetto radiofonico intorno a Carlo Goldoni, del quale nel 2007 ricorreva il tricentenario della nascita, la prima e più naturale delle idee era stata quella di una riscrittura delle sue Memorie, quale contributo per raccontare al pubblico della Radio della Svizzera Italiana la vita del solo grande commediografo e riformatore di respiro internazionale che l’Italia ha avuto prima di Pirandello. Il caso (o la fortuna) ha voluto che proprio in quello stesso periodo venisse pubblicato, a cura di Stella Casiraghi, il copione teatrale che Giorgio Strehler aveva in anni di lavoro ricavato dalle Memorie di Goldoni; e che, nell’anno del tricentenario goldoniano, coincidessero altri due eventi legati a loro volta al grande autore veneziano: i sessant’anni della fondazione del Piccolo Teatro di Milano (1947), e il decennale della scomparsa di Giorgio Strehler (1997), fondatore e regista di quel Teatro che ha cambiato la scena italiana, e che ha fatto di Goldoni uno dei suoi autori di linea (insieme a Shakespeare, Pirandello, Cechov e Brecht), liberandolo da una lettura riduttiva e banalizzante che durava da oltre due secoli.
Il copione teatrale che Strehler stava approntando, era il frutto di un lungo lavoro di gestazione durato quasi trent’anni, dal primo progetto televisivo commissionato dalla Rai (1969) e mai realizzato, fino alla stesura del copione per il teatro, che il regista avrebbe dovuto mettere in scena alla fine degli anni novanta. L’improvvisa scomparsa di Strehler pose fine al progetto di una vita, durante la quale il suo lavoro aveva stabilito una sorta di magica identificazione tra il commediografo e il regista.
Infatti, il testo di Strehler è insieme biografia e autobiografia, vita del Teatro e del Mondo come Teatro, raccontato con l’occhio visionario e poetico di un artista che nel Teatro ha trovato un senso per la propria esistenza, perseguendo ostinatamente, proprio come Goldoni, l’idea di un Nuovo Teatro: un teatro vivo, che potesse parlare alla contemporaneità.
L’adattamento radiofonico che ne è scaturito, ha privilegiato il racconto biografico e nel contempo, grazie alla versatilità dello specifico linguaggio radiofonico, ha tradotto in suoni, parola e musica la visionarietà del testo di Strehler, trasportando l’ascoltatore nei momenti salienti della vita di Goldoni, in uno spazio dell’immaginazione che è insieme Teatro e Mondo, vita di palcoscenico e vita privata; tra Venezia, l’Italia e Parigi, tra i personaggi del suo teatro e quelli della vita pubblica e privata, lungo quasi tutto un secolo (1707 – 1793) denso di cambiamenti epocali.
Più di centocinquanta personaggi popolano le puntate dello sceneggiato, per una quarantina di attori, alcuni impegnati in più ruoli, tra i quali, insieme ad Antonio Ballerio nel ruolo di Goldoni, ad Antonio Guidi, Ketty Fusco, Claudio Moneta, Milvia Marigliano, Mario Cei, e tanti altri, spiccano i nomi di alcuni degli attori “storici” del Piccolo Teatro di Milano, da Franco Graziosi a Giulia Lazzarini, a Giancarlo Dettori, che il Maestro, nei suoi appunti, aveva indicato quali  possibili interpreti di alcuni tra i personaggi principali della sua versione teatrale delle Memorie.
Cast: Musiche originali Christian Gilardi e Zeno Gabaglio, Direttore del suono Angelo Sanvido, Produzione Francesca Giorzi (RSI 2007), Con Franco Graziosi (Narratore), Antonio Ballerio (Carlo Goldoni), Giulia Lazzarini, Antonio Guidi, Giancarlo Dettori, Elio Veller, Davide Garbolino, Mario Cei, Francesco Cordella, Gianni Quillico, Marco Balbi, Giovanna Rossi, Marta Zanetti, Alessandro Rinaldi, Federico Caprara, Stefania Pepe, Ketty Fusco, Cecilia Broggini, Massimo Loreto, Karin Giegerich, Gianmario Arringa, Claudio Moneta , Milvia Marigliano, Diego Gaffuri, Alberto Mancioppi, Maria Eugenia D'Aquino, Franco Sangermano, Natale Ciravolo, Riccardo Magherini, Chiara Petruzzelli, Marco Lugli, Nicola Stravalaci, Tosawi Piovani Zoia, Paola Della Pasqua, Adele Pellegatta, Marta Bonomi, Matteo Carassini, Silli Togni, Ferruccio Cainero.



  
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LIBRI IN PREPARAZIONE

Antonio Porta, Plauto, i fratelli Buscaglia: La stangata persiana

 
In preparazione, a cura di Alberto Buscaglia, un volume dedicato alla traduzione del Persa di Plauto che il poeta Antonio Porta approntò, su commissione dei registi Alberto e Gianni Buscaglia per il Teatro Filodrammatici di Milano, intitolandola La stangata persiana, spettacolo prodotto nella stagione 19854-86. Il volume, oltre a pubblicare la geniale e scoppiettante traduzione di Antonio Porta, ripercorre la fase ideativa, progettuale e realizzativa della mesa in scena teatrale, che debuttò il 10 ottobre 1985 con grande successo di pubblico e di critica.
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