Biennali anni Settanta - Alberto Buscaglia

Alberto Buscaglia
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Reportage alle Biennali di Venezia anni 70

Furono due le Biennali di Venezia che documentammo per alcune riviste con le nostre Leica M3 e con una Hassenblad 500C caricata per il colore. Foto in bianco e nero e a colori scattate in tutti i padiglioni dei numerosi Paesi partecipanti con i loro artisti più significativi. Erano anni fervidi di ricerca e di nuove strade per l'arte figurativa, non ancora superata da quella del nuovo millenio, che sembra sopravvivere su una eredità ormai esangue. In quegli anni Settanta, alla pittura tradizionale e alle sue tecniche gli artisti sostituivano gli oggetti di uso comune con installazione di materiali poveri o mettendo in scena l'arte comportamentale, vere e proprie azioni dove l'artista metteva in gioco il proprio corpo, o quello di persone e animali, anche con intenzioni provocatorie o di denuncia.
La trentacinquesima Biennale (1970) fu per noi l'occasione di incontri che avrebbero segnato la nostra ricerca fotografica e l'inizio di importanti amicizie: nel padiglione del Perù incontrammo Jorge Eielson. Fu subito amicizia, e inisieme a lui in quella Biennale del '70 fotografammo un'azione composta con i suoi "nodi", i tradizionali quipos, coinvolgendo una paziente ragazza americana di passaggio che Jorge avvolse in un lunghissimo serpente di tela bianca. La collaborazione con Jorge continuò anche dopo la Biennale, anche firmando insieme il risultato di alcune azioni. In Biennale iniziò un'altra bella amicizia e una importante collaborazione con Aldo Tagliaferro, artista che nelle sue opere usava il medium fotografico, e si consolidò l'amicizia e il lavoro comune con Turi Simeti, artista proveniente dalle esperienze del Gruppo Zero e di Azimut con Fontana, Castellani, Bonalumi, Manzoni, il meglio delle avanguardie italiane dagli anni Cinquanta in avanti.
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